Trento, 8 novembre 2011

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Matteo Burgsthaler in attacco sabato scorso
(foto Trabalza)

Durante l’estate avevo tanti timori rispetto ad un mio ritorno a Trento; mi sembrava di essere un po’ fuori luogo e di non poter riuscire ad integrarmi in un gruppo che aveva vinto tutto al contrario di me che invece sino a settembre avevo collezionato al massimo due promozioni in Serie A1 - ha svelato stamattina il centrale Matteo Burgsthaler, ospite di Radio Dolomiti per la quarta puntata stagionale di “Punto Volley” - . Mi sono invece dovuto ricredere in fretta: l’impatto con questa realtà è stato estremamente positivo; giorno dopo giorno mi sento sempre più a mio agio in mezzo a tanti di questi campioni che sicuramente resteranno nella storia del volley mondiale anche quando smetteranno di giocare. In spogliatoio si respira un clima molto piacevole ed è bello notare come anche chi gioca meno come me riesca a sentirsi importante per questa squadra. Ognuno offre il suo contributo e trova soddisfazione in quello che fa. Le vittorie, poi, aiutano sicuramente da questo punto di vista”.
Sono fortunato, faccio un lavoro che mi piace e che è anche la mia passione – ha continuato il posto 3 di Villazzano - ; proprio per questo motivo non mi pesa stare in palestra e lavorare per ore. Personalmente sono molto critico con me stesso; se riesco a fare bene novantotto cose su cento mi ritrovo a pensare alle due che non hanno avuto successo: per questa prima parte di stagione mi dò la sufficienza ma posso crescere ancora molto. E’ stato importante resettare tutto all’inizio di questa avventura per riuscire ad entrare nell’ottica giusta di una Società come la Trentino Volley che cura in maniera maniacale ogni aspetto”.

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